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lunedì 27 dicembre 2010

Giovane Vampiro col Cuore Infranto cerca Spalla su cui Piangere Lacrime Asciutte - cpt 1 - Post n° 1: Lei mi ha tradito.



prova



No,NO.

Non. È. Possibile.

Devo sforzarmi duramente di accettare la realtà, ma mi sta uccidendo.

Ho bisogno di trovare una via di sfogo sana.


Sono già andato a caccia, ho sradicato fin troppi alberi lungo il cammino, ho provato a distrarmi suonando il mio pianoforte ma ne uscivano solo terribili e tristi lamenti e stavo per rompere i delicati tasti d'avorio.


Un diario.


I miei occhi cadono sulla pila di diari che ho collezionato durante l'ultimo secolo, riempiendoli di tutti i miei pensieri solitari, mentre cercavo di non pensare al resto dei membri della mia famiglia, intenti, come ogni notte, ad amarsi col proprio compagno.


In un decimo di secondo sono accanto alla pila di diari, sfiorandoli. Ne apro uno, due, cinque...
Sono tutti pieni.


È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho sentito il bisogno di occupare le ore, soprattutto notturne, scrivendo... due anni.

Due anni spesi a venerare la creatura più preziosa mai apparsa lungo il cammino della mia misera esistenza.
Ho bisogno di andare alla cartoleria a comprarne dei nuovi.


Ho già le chiavi della Volvo in mano, mentre l'altra sfiora la maniglia della porta, quando i miei occhi cadono sul mio laptop. Mi immobilizzo immediatamente.


Mmmh, il computer... Internet... Un blog.


Potrei tenere un diario virtuale, invece che cartaceo, oltre a decidere di metterlo online.
Si fottessero i Volturi. Se Aro ha qualche problema, che venisse a succhiarmi il...


Grrrrr....

Questa rabbia repressa mi sta portando ad avere un pessimo carattere. Ho proprio bisogno di sfogarla.


Sì: un diario virtuale, pubblico. Magari, per sbaglio, potrebbe leggerlo anche lei... o uno dei suoi amici... Chissà cosa potrebbero pensare... Mmmh, interessante...

Dubito che quel troglodita del bastardo sappia usare un pc, quindi almeno questo di problema è escluso.


Chiudo la porta e, in un attimo, sono seduto sul mio stupido letto matrimoniale dorato.

Grrrr.... Ancora ricordo quella volta che....

Adesso basta.


Rilascio i miei capelli dalla presa d'acciaio della mia mano e faccio una breve ricerca su Google; apro un blog su quella che appare essere una delle piattaforme più popolari.


Ancora meglio: lo avrebbero letto tutti.

Sì: ora la mia teatralità stava prendendo il sopravvento.


Non ci ho messo più di 10 secondi a scrivere parte di quello che mi ronza nella testa da giorni e, una volta fatto, mi sento parzialmente sollevato, ma la sensazione è velocemente sostituita da... ansia? Per la reazione di coloro che lo leggeranno.


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Giovane vampiro col cuore infranto cerca spalla su cui piangere lacrime asciutte.


(bel titolo per il blog)

Mi chiamo Edward Cullen,
ho 105 anni
e mi sono appena lasciato con la mia ragazza,
perché lei ha baciato un licantropo.

(penso che come descrizione del profilo possa bastare)


Lei mi ha tradito.

Stavamo insieme da un paio d'anni, la storia... era abbastanza complicata, noi ci amavamo, o almeno così credevo.

Lei
ha 18 anni, è... è umana, lo so, è una follia... ed il suo migliore amico è un lurido licantropo maledetto ed il cucciolo è anche più piccolo di lei.

Non so se è una questione fisica, io i miei 105 anni me li porto esageratamente bene, anche troppo, ho un aspetto che gli umani definiscono attraente, ma non sono esageratamente muscoloso ed enorme come lo è lui, che è anche particolarmente caldo, al contrario mio, che sono freddo come il ghiaccio.

So che a lei non è mai piaciuto il freddo, probabilmente è per questo: stare tra le braccia di un... “uomo” caldo dev'essere più invitante che stare tra le braccia di una statua di marmo.

Forse anche il fatto che io non ho potuto concederle molto a livello fisico, per paura di farle del male ma... cavolo: anche lui potrebbe ferirla!

Non riesco a capire cosa ci veda in lui.

Non ci siamo proprio lasciati a dir la verità: io l'ho vista baciarsi con lui, abbiamo parlato e lei ha ammesso di amarlo, anche se meno di me, ma... quello che ho visto mi ha ferito troppo e mi ha fatto riconsiderare tutta la mia vita per l'ennesima volta.

Da quando mi sono innamorato di lei, tutta la mia vita è cambiata radicalmente, tutto quello in cui credevo, tutte le cose che per me erano importanti... Ora, vedere quella scena, prendere coscienza che la piccola e fragile donna che amo più della mia intera esistenza non mi ama abbastanza da evitare di tradirmi o da non avere posto per nessun altro nel suo cuore, mi ha scombussolato parecchio.

Mi sento molto più depresso ora di quando, l'anno scorso, l'ho lasciata.

Magari lei lo sta facendo per ripicca? Gli umani sono così volubili... Io, all'epoca, mi sentii costretto a farlo: cercavo solo di proteggerla dal mio pericoloso mondo, anche se ora capisco di aver sbagliato alla grande.
Non solo il separarci ci ha fatto soffrire inutilmente e quasi portato alla morte ma ha anche dato a quel cane bastardo la possibilità di affondare le sue zampe putride su lei.

Probabilmente ora io, allontanandomi da lei per quello che ha fatto, sto sbagliando di nuovo e lei potrebbe decidere di buttarsi definitivamente tra le sue braccia ma... lo ha già fatto ed io adesso non ce la faccio proprio ad affrontarla: fa troppo male.

Nessun umano potrebbe riuscire a sopravvivere al dolore che io sto provando in questo momento, neanche quel cane.

Non so davvero cosa fare.


Postato da Edward Anthony Masen Cullen


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Ma che diamine ho fatto???




A/N:
Cosa ne dite? È la prima fic che pubblico con personaggi sovrannaturali, ovvero è la prima volta che non rendo tutti umani i personaggi della Saga di Twilight.
Con gli eventi dovremmo stare alla fine di Eclipse, quando Bella bacia Jake prima della battaglia... diciamo che Edward, in questo caso, più che non perdonarla, non riesce ad accettarlo e cade in depressione.
Voi cosa fareste se (in una realtà in cui non esistono SdTwiligh, True Blood, Vampire Diaries etc) nel sito dove voi avete il vostro blog ed interagite con gli altri bloggers, improvvisamente comparisse un nuovo blog con un post simile?
Il povero Eddie ha aperto un blog ed ora teme la reazione dei lettori... ma la sta aspettando.
Fatelo contento e rispondetegli con le le stesse domande che fareste se vi ritrovaste davanti un post simile.
Edward vi risponderà nel capitolo/post successivo!
Quando posterete i voistri bei commentucci gentili e senza insulti è__é potete mettere il vostro pensiero e/o, a parte, la domanda.
".....blablabla
DOMANDA:
blabla?!"
Edward avrà comunque altri personaggi a cui rispondere, ma se voi interagirete con lui, risponderà a qualsiasi personaggio ed anche voi potrete entrare nella mia storia... :)
Un bacio, Buone Feste e....
Ricordatevi di partecipare al contest!

mercoledì 15 dicembre 2010

Erase/Rewind - capitolo 2 - Cecità.

E-POV

Blu. No, verde... assolutamente non bianca.
Pff...
Cavolo, mi sentivo una femminuccia. Queste erano cose da donne, io non ci capivo niente.
Non potevo andare a chiamare mia madre, non l'avrebbe finita più di farmi domande su Tanya e sarebbe stato troppo imbarazzante.
Avevo bisogno di Bella. Questo era uno di quei momenti in cui avevo proprio bisogno di lei, peccato che non potessi andarla a chiamare.
Erano le 7.25 del mattino, anche lei sarà stata intenta a prepararsi per andare a scuola e non potevo trascinarla fino a qui, oltre al fatto che ero in boxer, certo.
Bella: se non fosse stato per lei non so come avrei fatto con la ricerca e non vedevo l'ora di arrivare a scuola. Sicuramente Tanya si stava chiedendo come fosse venuta.
Stavo cercando di vestirmi in modo... più carino, le ragazze fanno caso a queste cose, lo sapevo perché spesso sentivo mamma discutere con le amiche del circolo di quale ultimo completo alla moda si fossero comprate e bla bla bla, di come questa o quella avesse avuto un pessimo vestito l'ultima volta che l'avevano vista e bla bla bla.
Magari Tanya l'avrebbe notato. Magari stavolta, portandole la ricerca, mi avrebbe dato una chance... Avrei potuto chiederle se le andava di studiare insieme...
Uff. Non sapevo proprio come fare.
Bella.
Ufffffff.... Senza che me ne fossi reso conto, avevo già le mani chiuse a pugno tra i capelli e li stavo tirando forte.
La sera l'avevo fatta arrabbiare. Mi sentivo veramente in colpa. Lei era stata così disponibile.
Lei era la mia unica amica ed io l'avevo fatta arrabbiare.
Ok: avrei messo la camicia verde sotto la divisa.
Si era fatto tardi e dovevo sbrigarmi se volevo avere il tempo di mangiare qualcosa.
Mentre mi incamminavo verso la sala della colazione, ripensai a cosa avevo combinato la sera prima.
Le avevo detto che la sua tisana era la migliore, che neanche mia madre sapeva farla meglio.
Era la semplice verità, ma io avevo voluto dirglielo chiaramente, dal momento che lei era stata così carina ad offrirsi di aiutarmi, nonostante fosse tardi, oltre ad avermi portato la tisana, ovviamente, come se non fosse abbastanza.
Mi sentivo in dovere di dirle qualcosa di carino, di non stupido, non falso ma sincero. Visto che la stavo bevendo, mi buttai sulla tisana.
Le volevo bene. Le avevo sempre voluto bene, eravamo... come fratelli? Cugini? Eravamo gli unici amici l'uno per l'altra, anche se sapevo che i nostri genitori desideravano che entrambi ci accompagnassimo con ragazzi dei rispettivi ceti sociali.
Non c'era bisogno di doverle dire apertamente 'grazie' o di dirle che le volevo bene. Non erano cose che un ragazzo avrebbe dovuto fare con un'amica: sarei sembrato un pappamolla.
Inoltre, non volevo che potesse pensare che potessi volerle bene... in un modo diverso... Non volevo che anche lei mi considerasse uno stupido.
E poi a me piaceva Tanya.
No, niente parole.
A volte, per ringraziarci, ci scambiavamo innocenti baci sulle guance; era sempre stato un gesto spontaneo e naturale, almeno per me, anche se, vederla arrossire ogni volta, instillava nella mia mente il dubbio che a lei non piacesse essere baciata.
Per lo meno non da me.
Sì, definitivamente: si era innervosita per questo.
Io, curiosamente, era un po' di tempo che reagivo al suo nervosismo in modi che non sapevo spiegarmi.
L'avevo vista arrossire varie volte e lei, la sera prima, aveva ammesso di essere nervosa.
Quindi se era nervosa arrossiva e balbettava, quest'ultimo certamente meno di me. Si era così innervosita che non mi aveva voluto spiegare nulla e se n'era andata senza neanche guardarmi.
Forse non avrei dovuto permetterle di correggermi la ricerca, era stato troppo e sicuramente lei sarà stata stanca; avrei dovuto dirle di no ed ora, la mia unica amica, era arrabbiata con me.
Una volta raggiunta la sala dove prendevo la colazione con i miei genitori, mi sedetti al tavolo ed iniziai a mangiare, per essere raggiunto poco dopo da loro.
Buongiorno, piccolo mio”
M-m-ma-m-mm-a...” schioccai la lingua sul palato, in segno di dissenso, sospirando e scossi la testa. Avevo 14 anni, non ero più un bambino.
E dai, Edward, lo sai che per me sarai sempre il mio piccolino”
Mi assalì baciandomi e stringendomi quasi soffocandomi; poco dopo mi lasciò ma, a quel punto, mio padre attaccò con la sua parte.
Lo sai, Edward, che per tua madre sarà sempre così. Dovresti lasciarla fare”
Mia madre gli sorrise ampiamente, ma io non ero d'accordo. Deglutii il boccone aiutandomi con il latte e dissi: “S-s-s-e v-vo-i v-v-vo-o-l-l-e-t-te c-c-co-o-oc-cc-ol-a-a-r-e u-u-un ba-a-a-am-b-b-ino, f-f-f-a-a-t-e-e-ne u-u-un a-a...-”
Edward! Come ti permetti? Chiedi subito scusa a tua madre!”
Io, invece, mi alzai, presi il mio zaino e mi diressi verso l'uscita.
Non bastava che fossi brutto, balbuziente, impacciato e che per questo non avessi amici a scuola, ma dovevano anche rendermi le cose più difficili!
Non si rendevano conto che era colpa loro?
Vidi passare, fuori dal cancello, lo scuola-bus che veniva a prendere Bella ogni mattina.
Non ci incontravamo mai di mattina.
Pochi minuti dopo mi raggiunse mio padre, tutto nervoso ed agitato, che brontolava:
Dai, sbrighiamoci che sto facendo tardi a lavoro”


B-POV
la sera prima...


50, 51...
Continua a contare...
164, 165, 166...
Non fermarti...
353, 354...
521, 522...
637...
Conta.
Non. Sbattere. La. Porta.
Non vuoi che mamma e papà arrivino qui e ti vedano in...
Lacrime...
Nello stesso momento in cui pensai quella parola, i miei occhi mi tradirono e si misero a piangere.
Il mio corpo mi abbandonò e si lasciò cadere sull'uscio della porta, raggomitolandosi miseramente.
Avevo contato ogni singolo passo che separava la stanza di Edward dalla mia.
Mi ero concentrata sui numeri nella mia testa per non piangere, almeno non in corridoio, rischiando che qualcuno mi vedesse.
Non ero neanche passata in cucina a posare il vassoio con la sua tazza: era come se fossi stata un robot programmato.
La sua tazza era di fronte a me, sopra al vassoio, sul pavimento, che mi fissava.
Presi a delinearne le curve con la punta dell'indice, mentre ripensavo a cosa era successo.
Edward si era offeso perché avevo balbettato.
Io avevo balbettato perché gli volevo molto più bene di quanto fosse lecito.
Avevano ragione i miei genitori a cercare di dissuadermi: i nostri ceti sociali erano troppo distanti ed uno come lui non avrebbe mai potuto interessarsi a me.
Ormai ero grande e matura abbastanza da poter capire che, quello che vedevo realizzarsi solo nei miei desideri, accadeva solo nelle favole che leggevo da bambina.
Edward non aveva una reale bellezza fisica oggettiva, ma io … ne ero comunque affascinata.
Lui era così... diverso da tutti i ragazzi che incontravo a scuola e sapevo che
le sensazioni strane che provavo quando gli ero vicina dovevano per forza significare qualcosa.
Sapevo anche, purtroppo, che lui aveva una cotta per una ragazza della sua scuola, ovvero una del suo stesso ceto sociale.
Non l'avevo mai vista, dal momento che Edward non frequentava nessuno dei suoi compagni, ma lui l'aveva descritta come bellissima.
Cosa che io non ero affatto.
Altre lacrime ed altri singhiozzi mi sopraffacevano mentre il mio dito continuava a carezzare la sua maledetta tazza.
Lo odiavo.
Lui era esattamente come tutti gli altri, badava all'aspetto fisico e non a quello che c'era oltre un po' di trucco ed un paio di boccoli.
Quella sera, poi, ero stata sul punto di fare una madornale figuraccia.
Mi ero sovra-emozionata come al solito quando lui mi aveva baciata in risposta.
Lo faceva sempre perché lui era un ragazzo educato, probabilmente era qualcosa che gli aveva insegnato sua madre, il rispetto per le donne e quelle cose lì.
Era solo una cosa che lui si sentiva in dovere di fare ma, nonostante io sapessi benissimo che fosse un bacio forzato, ogni santa volta mi emozionavo come una scema.
Senza pensarci, avvicinai la tazza al mio viso e la appoggiai sulla mia guancia, la stessa che lui aveva baciato, coccolandola.
Ogni volta che lui mi vedeva arrossire, rideva, certamente.
Chi non l'avrebbe fatto? Ero una scema.
Avevo addirittura balbettato. Era normale che si fosse arrabbiato ed avesse chiesto spiegazioni: avrà pensato che lo stessi prendendo in giro.
Cosa avrei dovuto dirgli, 'Edward, balbetto perché mi piaci un casino e quando mi baci mi vengono le ginocchia molli '?
Gattonai, strisciando, fino al mio lettino, sul quale mi arrampicai stringendo ancora in mano la sua tazza.
Mi infilai astiosamente sotto le coperte e provai a tirare un bel respiro forte, ma i brutti pensieri, così come il dolore e le lacrime non cessarono.
Avvicinai nuovamente la tazza al mio viso e poggiai le mie labbra, ora turgide ed infuocate per tutti i morsi che vi avevo inflitto in vani tentativi di soffocare il pianto, sullo stesso punto in cui lui aveva poggiato le sue, quasi rosse e ben definite, per bere.
Con questo ultimo gesto mi arresi, definitivamente , a singhiozzi sempre più intensi fin quando, non so bene a quale ora del mattino, esausta, mi addormentai.
~oOoOoOo~
  • Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin....................
Aprii gli occhi con un sussulto, disorientata. Li richiusi subito.
Troppa luce.
Maledetta sveglia: la cercai alla cieca tastando il comodino con la mano, finché non sentii il suo suono smorzarsi sul pavimento, seguito da un tonfo.
I tappeti servono a non far rompere le sveglie.
Rimasi col braccio a penzoloni fuori dal letto, probabilmente mi riaddormentai per qualche minuto, finché non sentii la voce di mio madre che blaterava qualcosa in corridoio.
Con un grugnito degno di un porcellino, decisi che era ora di alzarsi.
Solitamente, mi svegliavo prima di alzarmi, ma quella non era un'opzione disponibile quella mattina.
Con gli occhi ancora chiusi, a fatica mi sedetti sul letto, muovendo le gambe.
  • Tonf.
Cos'altro era caduto ora?
Cercai di aprire gli occhi, ma proprio non ci riuscivo.
La luce bruciava da morire.
Passai il dorso delle mani sulle palpebre, strofinandole.
Ahi.
Erano gli occhi a bruciare da morire.
Facendomi ombra con la mano, diedi una sbirciata e, quello che vidi, mi chiarì il motivo per il quale mi sentivo come uno straccio.
Ai piedi del mio lettino c'era la tazza di Edward.
In un attimo ricordai tutto e le lacrime minacciarono di uscire nuovamente dai miei occhi stanchi.
Poggiai i piedi in terra e mi trascinai al bagno per prepararmi.
Dopo aver cercato, invano, di sminuire il gonfiore agli occhi con l'acqua fredda, indossai le prime cose che mi capitarono, raccolsi tazza e vassoio e, zaino in spalla, mi diressi in cucina.
'Giorno, Bells”
Papà” gracchiai di spalle, mentre posavo gli oggetti sul lavello.
Gli sentii grugnire qualcosa, prima di udire lo stridio della sua sedia.
Vado a preparare la macchina. Buona giornata Bells” e, con un bacio sulla testa, sparì nel corridoio.
Liberai un sospiro che non mi ero accorta di trattenere e mi voltai verso il tavolo.
Non avevo affatto fame ma decisi che, dal momento che non avevo dormito per niente, dovevo mangiare qualcosa, se non volevo farmi raccogliere col cucchiaio dal pavimento a scuola.
Presi coraggio, mi sedetti ed iniziai l'assalto forzato alla colazione.
Non appena raggiunsi il limite massimo di capienza imposto dal mio stomaco quella mattina, mia madre rientrò in cucina dalla sala della colazione.
Non mi azzardai ad alzare lo sguardo, ma la sentii ugualmente rilasciare dalla bocca un suono contrariato ed addolorato allo stesso tempo, un lamento.
Isabella-”
Mamma”
Isabella... Che cos'hai?”
...”
Ti senti bene?”
Sì, mamma” gracchiai.
No che non ti senti bene”
Mamma... non è niente”
Senti che voce che hai... e guarda che faccia, che occhi !” mi rimproverò.
Scossi la testa.
Ma hai dormito stanotte?”
Domanda retorica. Che non richiede risposta.
Isabella, guardami” mise la sua mano sotto il mio mento per alzarmi il capo ma, non appena i miei occhi trovarono i suoi e vi lessero la preoccupazione, lo riabbassai.
Isabella, tesoro... perché non hai dormito?”
...”
Lo so che hai pianto...”
Dovetti abbracciare tutte le poche forze che mi erano rimaste per non ricominciare.
Io ti conosco troppo bene, piccola mia. Il tuo volto è così facile da leggere, è come un libro aperto...”
Rabbrividii solo al pensiero di chi poteva aver letto troppo sul mio volto.
Riguarda Edward?”
Annaspai ed arrossii subito dopo. Come... come faceva a saperlo? Era veramente così evidente sul mio volto?
Anche per lui?
Mamma...” riuscii a gracchiare un'ultima volta, ma con un tono ancora più strangolato. “Devo... andare. È tardi. A dopo”
Bella-”
Mi chiamò, ma io ero già fuori dalla porta di servizio e, alla massima velocità che potevo permettermi in quello stato, raggiunsi l'uscita ed aspettai lo scuola-bus, che arrivò attimi dopo.


EPOV


Quel mattino mi sentivo più stupido del solito mentre varcavo i cancelli della scuola.
I miei occhi guizzavano da un lato all'altro, cercando Tanya. Fu lei a trovare me poco prima dell'ora di Inglese.
Edward!” esclamò, mandandomi a finire il cuore in gola. “Allora, la ricerca?” incalzò.
Tirai fuori i fogli con mano tremante e con altrettanto tremante voce dissi “E-e-e-cc-o-la”
Lei la afferrò ansiosamente dalle mie mani, dando uno sguardo veloce, avido e superficiale a tutti i fogli. “Edward: sei veramente un tesoro...” disse, con la sua voce più zuccherosa.
Ora ero creta nelle sue mani, talmente rimbecillito da non rendermi conto che lei stava apponendo la sua firma appena sotto l'ultima riga, dal momento che io mi ero completamente dimenticato di firmarla.
Prima che potessi chiederle i fogli indietro per apporre anche la mia, lei mi voltò le spalle e volò verso il suo banco.
Il prof entrò in classe e ci sedemmo tutti.
Non sapevo cosa pensare, ma non potevo pensar male di lei.
Il signor Mason cominciò a chiedere le ricerche in ordine alfabetico e, quando pronunciò il mio cognome, Tanya balzò in piedi e proclamò:
Professore? Sa, Edward è stato assegnato a lavorare con me...” disse, intrecciando i suoi boccoli attorno all'indice della mano destra.
Ehm sì, signorina Denali, lo ricordo perfettamente” lui la adocchiò in modo... curioso.
Bene. Eccola qui” uscì fuori dal banco e, avanzando in modo fluido e sinuoso, poggiò la ricerca sulla cattedra.
Il professor Mason la controllò brevemente e, una volta giunto all'ultima pagina, chiese, guardando me “Come mai qui c'è solo la firma della signorina Denali?”
Prima che potessi aprire bocca e, figuriamoci, riuscire a finire di pronunciare una parola per intero, Tanya rispose al posto mio.
Oh, signor Mason: Edward non ha potuto passare molto tempo a studiare con me, così ho finito di prepararla io e stamattina... l'ho cercato per farlo firmare, ma avevo altre lezioni...” disse con tono innocente, facendo spallucce.
CHE COSA??????
Mh, ho capito signorina Denali” il professore annuì verso di lei continuando a guardarla in quel modo, poi, rivolgendosi nuovamente a me “Mi aspettavo un altro tipo di comportamento da lei, signor Masen”
Deglutii nervosamente ed abbassai lo sguardo, perché non sapevo cos'altro fare.
Durante il resto della lezione non riuscii a concentrarmi molto. Il professore disse che avrebbe cominciato a correggere alcune ricerche durante il resto della mattinata.
Quando la campanella suonò, Tanya volò via con le sue amiche, mentre io mi trascinai fuori dall'aula come un sacco di patate.
Ogni tanto, tra un cambio d'ora e l'altro, la sentivo ridacchiare nel corridoio ed ogni sua risata mi giungeva come una pugnalata nel cuore...
Era come se stesse ridendo di me.
Cercai di sgrullarmi questo pensiero negativo dalla testa e c'ero quasi riuscito, senonché, a fine giornata, passai avanti il tabellone dei risultati delle verifiche, per controllare un eventuale tabella parziale dei voti sulle ricerche.
Cullen : 8/9
Denali : 10+
Lo stress accumulato durante tutta la mattinata sfociò in un istante e vidi rosso.
Quel 10+ era mio.
Quel 10+ Tanya se lo sarebbe sognato, se non fosse stato per me.
Come poteva quell'inetto del signor Mason pensare che una come lei, che non andava mai oltre il 6+ in tutte le materie, potesse aver creato la maggior parte di una ricerca da 10+ ?
Come poteva abbassare il voto a me per due moine di una minorenne?
Questo mi avrebbe abbassato la media.
Mentre la rabbia usciva ad ondate dal mio corpo, ecco di nuovo la voce di lei che sghignazzava ed esultava per il voto alto.
Ero lì, accanto a lei. Ero quello che le aveva regalato un voto così alto.
Ma ero anche trasparente.
Se ne andò, ancheggiando e saltellando, abbracciata ad uno dei suoi amici.
Non una parola, non un grazie, non un cenno.
Se la rabbia era trasparente, la delusione aveva un colore? Qualcuno poteva vedermi?
Camminai più veloce che potei verso l'uscita, dove Charlie mi attendeva in macchina.
Aprii lo sportello e mi ci buttai dentro.
Tutto a posto, signorino Edward?”
Annuii, tenendo la testa bassa e lui non disse altro per il resto del tragitto.

A/N:
Avrei voluto mettere altro in questo capitolo, o almeno lo avevo ideato con altri contenuti aggiunti, ma sarebbe venuto molto più lungo di com'è ora e, a questo punto della narrazione, non lo trovavo particolarmente necessario.
Erase/Rewind è un racconto triste, toccherà punti più tristi di questo, quindi chi lo trovasse già troppo preso a male ora... deve cambiare idea!
Certamente, ci saranno anche parti dolci, passionali... non sarà completamente un pianto, ecco.
Ci tenevo particolarmente a raccontare questo passaggio, le aspettative di Edward che vanno in frantumi di fronte alla risposta fredda di Tanya... anche perché è collegato con ciò che accadrà subito dopo... ma sono costretta a dividerlo in due capitoli.
Ho, poi, messo il pov di Bella dopo quello di Edward per avere un certo effetto. Spero che vi sia arrivato.
Che ne pensate? Vi è mai capitato di stare “sotto” per qualcuno e lasciarvi manovrare completamente? Le revisioni sono sempre ben accette, ma se voleste parlarmi privatamente e raccontarmi qualcosa, sentitevi liberi di farlo (tranne che per le offese, questo non mi stancherò mai di ripeterlo).
Un bacio *

giovedì 9 dicembre 2010

Happy Christmas : FanFic Contest

HAPPY CHRISTMAS
TWILIGHT FAN FICTION CONTEST

HOST

Il contest sarà ospitato dal sito Confessions Of A TwiHard e pubblicizzato sulle pagine di Twitter e Facebook. I lavori che parteciparanno, dovranno essere pubblicati su EFPfanfic (se voi possedete profili su altri siti, potete pubblicarle anche lì, ma ricordate di inserire le note e i banner che rimandano qui per farvi votare, e che per la gara si accetteranno soltanto link a pagine di questo sito, grazie).

REGOLE

  • one shot (nasce, si svolge e finisce in 1 unico capitolo)
  • completa (chi, eventualmente, vorrà ampliarlo con capitoli precedenti e postumi, potrà farlo solo dopo la conclusione del contest e mettendolo nel suo profilo come nuova fic, in modo da lasciare visibile per tutti la one-shot)
  • AU o/e AH (porre i personaggi in un contesto/ambiente differente dall'originale e/o renderli tutti umani)
  • collab su richiesta (se il vostro è un lavoro a 4 mani, entrambe gli scrittori devono essere registrati su EFP o creare un account comune)

RATING AMMESSI

  • tutti (dal verde (K) al rosso (M/N17), l'importante è che, nel postare la vostra fic, mettiate il rating giusto)

WARNING (min 2, max 3)

  • generale (generale, che non ha un argomento specifico)
  • H/C – angst – drammatico (temi dolorosi, tristezza, dolore ed eventuale consolazione)
  • OOC (personaggi che non seguono esattamente la linea della trama originale, da non confondere con l'ooc dei GDR)
  • romantico
  • dark
  • lemon/lime (scene hot; le lime scendono meno nei particolari e/o sono meno hot delle lemon)
  • fluff (temi morbidi, particolarmente dolci e teneri)
  • what if? (seguendo la trama originale, come sarebbero andati i fatti se....?)
  • missing moments (momenti presenti nella trama originale ma che non sono mai stati raccontati per esteso)
Nonostante l'AU e l'AH siano Warnings, in questo contest sono (l'uno e/o l'altro) parte dei requisiti che deve avere ogni fic, quindi non valgono nel conteggio degli altri avvertimenti scelti

COSA NON FARE

  • slash (proporrò un contest apposito e diverso da questo)
  • song fic o altre ispirazioni (il plot deve essere originale, unica ispirazione: la Saga di Twilight)
  • crossover (niente miscugli con personaggi o vicende di altre storie)
  • comici – demenziali - parodie
  • crack fic (si può parlare dell'uscita dalla dipendenza di medicine o “sostanze” ma non della dipendenza stessa)
  • collaborazioni senza preavviso
  • roundrobin (permettere a terzi di aggiungere parti)
  • outtakes (non verranno accettati come one-shot outtakes di storie, anche se vostre, già esistenti)
  • linguaggio sms (a meno che non dobbiate mostrare un sms ricevuto da uno dei personaggi)

PAIRING AMMESSI

gruppo 1
  • Bella/Edward
  • Bella/Jacob
  • Bella/Paul
  • Leah/Paul
  • Leah/Jacob
  • Tanya/Edward
  • Tanya/Jacob

gruppo 2
  • Renesmee/Jacob
  • Renesmee/Seth
  • Alice/Seth

gruppo 3
  • Alice/Jasper
  • Alice/Emmett
  • Alice/Jacob
  • Rosalie/Emmett
  • Rosalie/Jacob
  • Rosalie/Paul
  • Tanya/Jasper
  • Tanya/Emmett
  • Leah/Sam
  • Emily/Sam

gruppo 4
  • Renee/Charlie
  • Renee/Carlisle
  • Renee/Bill
  • Esme/Carlisle
  • Esme/Charlie
  • Esme/Sam
  • Tanya/Charlie
  • Tanya/Carlisle

REGOLE PERSONAGGI

  • è possibile scegliere 1 solo gruppo
  • è possibile scegliere come 1 sola coppia protagonista dal suddetto gruppo
  • è possibile creare triangoli amorosi o di antagonismo (in situazioni non amorose anche m/m f/f)
  • i suddetti triangoli sono creabili col terzo personaggio a scelta tra quelli citati nello stesso girone della coppia protagonista
  • se avete bisogno di personaggi di contorno, che non interagiscano affatto nella storia o, al massimo, rispondano con una/due battute non di rilevante importanza, potete scegliere chi volete, indipendentemente dal gruppo della coppia/triangolo.

PROMPT

la fic deve riguardare un avvenimento (eventuale frutto di una situazione nata nel passato prossimo o remoto) che cambia positivamente la vita privata/amorosa/lavorativa dei due protagonisti, a ridosso del periodo di Natale, per il quale giorno dato avvenimento avrà la sua piena rivelazione, finendo con la mattina/sera di tale giorno e lasciando capire che, da lì in poi, la loro vita sarà migliore/peggiore.
Sta a voi decidere se si tratta di lavoro, di soldi, di amore, di matrimonio, di divorzio, di fidanzamenti, di rotture, di tradimenti, di ricongiungimenti, di semplice amicizia, di delusioni, di complotti, di rinascita da un brutto periodo (prigione, disintossicazione, coma...). Potete lasciarvi ispirare da questi incipit appena citati o crearne di vostri.
Volete che l'Happy Christmas sia detto sinceramente o in tono ironico/sarcastico? Decidetelo voi!

COME PARTECIPARE

  • inviate una mail a confessionsofatwihard[chiocciola]gmail[punto]com col testo “MI ISCRIVO” + vostro ALIAS/NOME AUTORE + link vostro PROFILO su EFPfanfic
  • create la vostra one-shot, ponendovi all'inizio un disclaimer e una piccola nota di presentazione e alla fine una A/N con un eventuale vostro commento.
  • il disclaimer dovrà dire che il copyright della Saga appartiene a chi sapete voi, come anche i nomi dei personaggi etc, che voi vi appropriate della proprietà intellettuale del plot e basta.
  • la nota di presentazione dirà che la vostra fic è stata creata per partecipare a questo contest, rimandando i visitatori al vostro profilo per il link alla pagina del contest (questo servirà anche per farvi votare) dove porrete i banner e tutto il resto.
  • Una volta creata la fic, reinviate una mail a confessionsofatwihard[chiocciola]gmail[punto]com inserendo il vostro ALIAS/N.A. + il link alla pagina dove la fic è presente.


    TERMINI

    • si ha tempo per iscriversi fino al 30/12/2010
    • nel caso in cui, per tale data, non si siano raggiunti almeno 5 partecipanti, la scadenza verrà posticipata e la data verrà comunicata qui.
    • Si ha tempo per postare fino al 05/01/2011; chi entro tale data non avrà postato la sua one shot, verrà eliminato dalla partecipazione; se eliminando tale/i concorrente/i si dovesse scendere ad un numero di partecipanti inferiore a 5, il contest sarà revocato.
    • Le votazioni saranno aperte al pubblico dal 05/01/2011 all' 08/01/2011
    • le 3 fan fiction che riceveranno più voti, verranno proclamate vincitrici entro il 9/1/2011
    • nel caso di parità tra la prima, seconda o terza posizione (quindi anche nel caso in cui ci sia parità tra 2 fic alla terza posizione, con 4 fanfiction con più voti delle altre), le suddette andranno allo spareggio.

    VOTAZIONI

    • le votazioni saranno a giudizio popolare
    • laddove si creasse parità tra due o più fic, queste andranno nuovamente allo spareggio
    • lo spareggio avverrà nuovamente per giudizio popolare + 1 voto valido come doppio da parte mia, a mio giudizio insindacabile
    • ogni partecipante, una volta aperte le votazioni, riceverà un mini banner da inserire nel proprio profilo/blog/sito etc ed un link per essere votato

    es: fic A = 5 voti – fic B = 5 voti – fic C = 1 voto → spareggio tra fic A e B
    fic A = 5 voti – fic B = 3 voti – fic C = 3 voti → spareggio tra fic B e C
    fic A = 5 voti – fic B = 3 voti – fic C = 3 voti – fic D = 3 voti → spareggio tra fic B – C – D
    fic A = 5 voti – fic B = 3 voti – fic C = 2 voti – fic D = 2 voti → spareggio tra fic C e D

    Lo scopo è di non avere parimerito e di avere 3 sole fic vincitrici.

    PREMI

      A tutti i vincitori dei primi 3 posti, il COATH offrirà un banner/targhetta personalizzate col nome della fic e le foto dei personaggi scelti, da esporre nel vostro profilo ed ovunque altro vogliate, con link di rimando alla pagina del contest su EFPfanfic.
    • 1° posto: post all'interno del blog del COATH con (eventuale) banner creato dall'autore della fic (o da chi per lui), banner da 1° posto (offerto dal COTAH), link originale della fic su EFPfanfic ed eventuali altri profili/siti dell'autore/trice. Intera fic one-shot postata in loco più revisione offerta dal COATH. Inoltre link (con eventuale minibanner 88x31 se creato dall'autore/suo grafico) per 1 mese nella colonna laterale del COATH.
    • 2° posto: post all'interno del blog del COATH con (eventuale) banner creato dall'autore della fic (o da chi per lui), banner del 2° posto (offerto dal COATH), link originale della fic su EFPfanfic ed eventuali altri profili/siti dell'autore/trice. Estratti salienti della fic one-shot e breve revisione.
    • 3° posto: post all'interno del blog del COATH con (eventuale) banner creato dall'autore della fic (o da chi per lui), banner da vincitrice del 3° posto, link originale della fic su EFPfanfic ed eventuali altri profili/siti dell'autore/trice. Citazione più significativa della fic, revisione concisa.
    Dal momento che, nel forum di EFP, il post non si può modificare dopo una settimana dalla sua creazione, vi prego di utilizzare la mail confessionsofatwihard[chiocciola]gmail[punto]com , altrimenti il post nel forum crescerebbe in numero di pagine per conoscere la lista completa ed aggiornata dei partecipanti, nonché controllare eventuali news  diventerebbe più complicato.
    A scanso di eventuali complicazioni, utilizzate la mail per comunicare e controllate sia questo post, qui nel blog del COATH, che è modificabile in caso di bisogno (in basso al post troverete la data di un'eventuale modifica) che la discussione nel forum di EFPfanfic.

    Le votazioni si volgeranno in un post che verrà aperto qui nel blog, nel quale verrà immesso un sondaggio.

    MODIFICA AGGIORNATA AL 23/12/2010:
    • Sono possibili, dal momento che i vincitori saranno eletti secondo il gusto dei lettori e non secondo canoni tecnici, correzioni dai vostri (eventuali) BETA reader.
    • Sono possibili collaborazioni per la one-shot a 4 MANI, ma dovrete:  
    1. o essere tutti e due registrati su EFP 
    2. o registrarvi insieme in un account unico che racchiuda il nome di entrambi o il nome che deciderete di dare al vostro Team 
       Fatto questo, avvertitemi per email di questa cosa.
    • I termini di iscrizione e consegna sono slittati in avanti, per darvi più tempo. Se il numero di almeno 5 partecipanti non dovesse essere raggiunto per tale data, eventualmente potremo decidere di slittarla ulteriormente. 

    Per inviare la mail, sostituite le parentesi quadre ed il loro contenuto con i caratteri corrispondenti.
    [chiocciola] -> @
    [punto] -> .

    martedì 7 dicembre 2010

    Profumiera (Prick Teaser) - capitolo 5 - Aria di Cambiamenti.

    Carl, ti ho già ripetuto mille volte che ho preso la mia decisione” 
    Appunto, la tua, non la nostra
    È dei miei figli che si sta parlando, ed i-”
    Aah, e qui ti volevo io: I TUOI FIGLI!” Carlisle buttò le braccia al cielo in segno di esasperazione, lasciando Esme sorpresa e confusa.
    I tuoi figli, eh?”
    Sì, è quello che ho detto!”
    Ora sono soltanto i tuoi. Mi fa piacere saperlo, dal momento che non manchi mai di rinfacciarmi il fatto che sia io quello che, solitamente, fa di queste distinzioni” Carlisle gesticolò sul “mai” e sull' “io” per enfatizzare.
    Carlisle...” Esme scosse la testa e sospirò.
    No Esme, hai ragione tu. Non importa che tuo figlio, il tuo preferito-”
    Io non ho preferen-”
    Oh, invece che ce le hai – non importa che tuo figlio, Edward, voglia seguire le mie di orme: spostalo pure ad un liceo qualsiasi, togliendolo da un prestigioso collegio”
    La voce di Esme ora era talmente alta che avrebbe potuto infrangere cristalli. “Vorrei ricordarti che anche io ho studiato in un liceo qualsiasi, eppure guarda chi sono diventata”
    Ed io vorrei ricordarti che tu, sei divent....-mhhh.” Carlisle si morse la lingua per evitare di finire la frase.
    Che io cosa?”
    Carlisle guardò altrove.
    Che IO COSA, Carlisle?”
    Carlisle continuò a guardare altrove e sospirò.
    Che io sono diventata chi sono per quale motivo, eh?” Il suo tono scese quasi fino a rompersi.
    Lo sai benissimo, Esme”
    No, no che non lo so: illuminami, Carlisle”
    Non eri nessuno, Esme. Non avevi il becco di un quattrino. Eri una qualsiasi ragazza talentuosa che non aveva nessuna possibilità di emergere al di sopra degli altri e distinguersi in mezzo a tutta quella concorrenza. Se...”
    Se, cosa?...”
    Se non fosse stato per il tuo ex marito, la sua posizione, i suoi soldi Esme, tu oggi-”
    Non ci posso credere, non ci posso credere, non ci posso credere!” Esme scuoteva la testa mentre ripeteva ancora e ancora questa frase mormorando, tenendo le mani giunte, come in segno di preghiera, avanti la bocca.
    Il posto dove mandiamo a studiare i nostri figli, Esme, conta. Non conta soltanto cosa e come studiano”
    Esme aveva continuato a mormorare tra sé e sé, dando le spalle a Carlisle quando, di scatto, si voltò ed aggiunse ad alta voce “Ah no! Io ti dimostrerò che hai torto, Carlisle Cullen: tirerò fuori Edward ed Alice da quel collegio, come ti ho già detto mesi fa”
    ~oOoOoOoOo~
    I primi mesi nella nuova villa e della nuova vita dei Cullen erano stati tutto fuorché l'irreale disegno di perfezione che Esme aveva progettato nella sua mente.
    Differentemente dai suoi sofisticati lavori che l'avevano resa nota a tutto il mondo come guru nel suo campo, questo non era qualcosa che poteva pianificare sul tavolo da disegno o con qualche costoso programma da architetto.
    Presto si sarebbe resa conto di quanto questo potesse essere vero.
    Come anche Carlisle avrebbe appreso che non tutto poteva essere reso lineare e patinato con un bisturi e del botulino.
    Quel giorno, tuttavia, non era ancora venuto.
    ~oOoOoOoOo~
    A fine estate, Emmett, Rosalie e Jasper erano a cavallo delle loro esercitazioni per i test d'ammissione, mentre Alice ed Edward si apprestavano ad affrontare il loro, rispettivamente, ultimo e penultimo anno di liceo.
    Mettendo da parte per sempre la divisa del collegio.
    Nonostante Esme avesse accolto l'evento come una sua vincita, non poteva lontanamente immaginare cosa stesse per accadere nella sua vita.
    Ingranata la vita studentesca al Liceo Statale di Forchette, superati con successo i test di ammissione alla Bocconi e al Politecnico di Milano, la rutine che i rampolli di casa Cullen avevano intrapreso durante gli ultimi mesi subì un significativo cambiamento.
    I più grandi erano fuori tutta la settimana, dividendo un lussuoso loft in affitto in pieno centro di Milano, ricongiungendosi, solitamente, col resto della famiglia soltanto nei week-end.
    Spesso, invece, proprio i più piccoli li raggiungevano per immergersi a pieno nella movida Milanese.
    Separarsi fisicamente quando avevano appena fatto chiarezza nella loro relazione non era stato facile per Alice e Jasper e, stranamente, riuscivano ad avere più privacy per i loro momenti di intimità proprio quando erano a Forchette.
    I week-end a Milano erano una full immersion di 48 ore tra musica a tutto volume, alcool e ragazzate in casa, in macchina o in giro per i club più esclusivi.
    La situazione, a quel punto, era diventata ancora più strana anche per Edward e Tanya.
    Quando lei scendeva a trovarli, voleva vedere sia lui che Rosalie che, a sua volta, non vedeva l'ora di scarrozzarsela in giro per tutti i locali in cui, ormai, era di casa.
    Tanya a Milano per Rosalie era uguale a Edward a Milano per scopare. Rosalie a Milano per la movida era uguale a Emmett a Milano per Rosalie. Con Rosalie, Edward ed Emmett a Milano, nonostante il loft, per quanto fosse spazioso, avesse pochi posti letto, Alice e Jasper si trovavano sotto degli ambigui riflettori nel caso in cui decidessero di essere gli unici due a restare a Forchette nel week-end.
    Si trattava di scegliere tra il divertimento ed il sesso.
    Per Edward non c'era alcuna differenza. Lui non aveva problemi ad inzuppare il suo biscotto nella tazza di latte di Tanya sul divano nell'area giorno nel loft, davanti a tutti.
    Probabilmente anche i suoi consanguinei ci si sarebbero fatti una risata sopra o due... Era una cosa di famiglia.
    I gemelli e Tanya... erano decisamente meno d'accordo.
    ~oOoOoOoOo~
    Toc- toc – toc
    Occupato!” disse Tanya dalla toilette del loft.
    Apri, sono io” rispose Edward, parlando a voce bassa.
    Edward, che vuoi? Sto... facendo... ehm...”
    Quanto tempo ti ci vuole per... urinare?”
    Un attimo...”
    Sbrigati”
    Pff.... Ecco: fatto” Tanya aprì la porta, pronta ad uscire, ma non fece in tempo ad aprirla completamente, che Edward la spinse nuovamente all'interno della toilette e la chiuse a chiave.
    Edward, che-”
    Lui le tappò la bocca con la mano “Shhh...” e prese a baciarla sul collo, per poi lasciar scivolare la sua calda mano lungo il corpo di lei.
    Improvvisamente, afferrò l'elastico dei suoi slip da sotto la gonna e glieli sfilò.
    Dai, Edward...” protestò debolmente lei.
    E dai tu... Sono quasi due settimane che non lo facciamo...”
    Ma qui, nel bagno?” la sua voce tremava, come tremava il suo corpo che subiva la dolce tortura delle dita di Edward che invadevano le sue parti più intime.
    E dove preferisci andare, di là nel salotto?” la sua di voce era profonda e rauca.
    N-no, no...”
    Lo sai che Emmett si sente a disagio a lasciarmi la sua stanza... Jasper, hah!,” scosse la testa, incredulo “se ne sta chiuso tutto il tempo ad ascoltare i classici di Mozart con Alice che chatta con le sue amiche... E... mmmmh...”
    Ummmh....”
    E, dal momento che tu non vuoi chiedere alla tua Rose-
    No, t-te l'ho già... detto... Ed- AAHHH!”
    Edward mascherò il lamento di lei coprendole la bocca con la sua, mentre la penetrò con un movimento lesto e deciso.
    Continuarono a condividere respiri, mugolii e grugniti con le loro labbra siglillate durante i pochi minuti che l'occasione concesse loro.
    Minuti durante i quali Edward, che non era noto per la sua delicatezza in certe situazioni, fu più rude e veloce del solito.
    ~oOoOoOoOo~
    Durante la loro settimana fuori sede, Emmett, con la sua esuberanza, rendeva la vita impossibile agli algidi gemelli.
    Jasper si era sciolto ultimamente ma, non appena la distanza fra lui ed Alice si apriva, ecco che il vecchio Jazz, schivo e serioso, riprendeva possesso della sua persona.
    Rosalie era la solita snob e si sentiva in competizione con la maggior parte delle sue colleghe: pensava che, al mondo, non potesse esserci amica più perfetta per lei di Tanya e, dando questo per scontato, non dava chance a nessun'altra di avvicinarsi a lei oltre un certo limite.
    Emmett... ed i suoi amici. Quelli che frequentava in Svizzera, quelli che si era fatto in facoltà... Era pieno di amici, perché era fin troppo facile stringere amicizia con lui.
    Inoltre, la sua fama da festaiolo, oltre a quella dei soldi e del potere della sua famiglia, lo precedeva ovunque e le persone lo cercavano, bramavano la sua compagnia.
    Sapevano che, con lui, avrebbero sempre trovato un modo per divertirsi, scorciatoie, scappatoie e soluzioni ad ogni tipo di imprevisto.
    Così, anche il loro loft, grazie a lui, era un bel via-vai di studenti che non studiavano.
    Chissà come, ma lui, tra una risata ed una bevuta, riusciva a studiare ed ottenere ottimi risultati comunque, senza dover ricorrere a strane polveri magiche...
    ~oOoOoOoOo~
    BHUASUHAUHAUHAUHASUH!!!!”
    AAAAAAHHH, Sììììììì HAHAHAHAHAHAAH!”
    EEE-”
    Shhhhh!”
    No, dicevo, ti....”
    Urla, risate e i bassi dello stereo riverberavano attraverso le mura.
    Toc- toc- toc
    Rose?”
    Ah, sei tu, Jazz... Entra”
    Volevo informarti che sto andando a studiare in biblioteca. Per caso... ti serve qualcosa?”
    Del silenzio”
    Come non detto” disse lui, congedandosi e chiudendosi la porta di Rose alle spalle.
    Jasper esitò di fronte alla porta di Emmett, decidendo, infine, di uscire senza dirgli nulla.
    D'altronde, era per causa sua che era costretto ad andarsene.
    HAAHAHHAAHHAAH! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! NON CI CREDO!”
    Sì! TI DICO CHE È ANDATA COSì!”
    BHUASUHADUHSAUHAS!”
    Basta. Non. Ce. La. Faccio. Più.” digrignò Rosalie, passandosi le mani tra i capelli, gesto che non era solita fare.
    Evitava il più delle volte di toccarsi il viso o i capelli, per non sporcarli e non rovinarsi la messa in piega.
    Aveva veramente raggiunto il limite della sua già piccola pazienza e si alzò per andare a dirgliene due.
    Una volta fuori dalla sua porta, che tremava per la potenza del subwoofer, fece un sospiro profondo, si sistemò la camicia appiattendola con le mani ed entrò senza bussare.
    I gemelli avevano la stessa filosofia riguardo chi, per primo, mancava di rispetto agli altri: doveva essere ricambiato con la sua stessa carta.
    Peccato che a Rosalie, quella volta, sarebbe convenuto fare uno strappo alla loro regola.
    Non appena aprì la porta, allungò la mano verso il pulsante di spegnimento dello stereo, poi urlò “ORA MI AVET-” ma non fece in tempo a finire la sua frase, perché i resti del cheeseburger di Demetrio, uno degli amici di Emmett, volarono dritti dritti sulla sua testa.
    Tutto improvvisamente si fermò.
    Per qualche secondo interminabile, gli unici rumori che si sentirono furono il deglutire nervoso di Demetrio e l' “Azz...” sommesso di Felice, altro compagno di sventura di Emmett.
    Secondi durante i quali il volto di Rosalie cambiò almeno 5 volte colorito, sfoggiando gradazioni dal rosso al viola; i suoi occhi violacei fiammeggiarono quando pronunciò con tono glaciale:
    MI. HAI. GETTATO. CIBO. NEI. CAPELLI.”
    Emmett allora commise l'imperdonabile errore di essere il primo a lasciarsi andare in una prorompente risata isterica, che trascinò nuovamente il resto dei suoi amici.
    La povera Rosalie, mortificata, girò i tacchi senza neanche potersi concedere la possibilità di esporre i motivi che l'avevano portata nel Colosseo dei panini volanti.
    A dir la verità Emmett non aveva riso di lei, ma la situazione... dovevate starci, era veramente comica.
    Dai ragazzi... pulite questo porcile” disse Emmett.
    Cazzo figa, Emmett: non sono venuto qui per ripulire la tua stanza...” rispose Felice.
    No, certamente” lo sbeffeggiò Emmett “Siete venuti qui per sporcarla” scosse la testa, guardandoli entrambi. “Avanti, datevi da fare e poi levate le tende, che devo studiare!”
    Lasciati i suoi amici ad occuparsi del casino, andò a scusarsi con Rosalie, ma trovò la sua stanza vuota.
    Si guardò attorno e, sotto al volume dell'impianto stereo che i suoi amici avevano appena riacceso, riuscì a sentire l'acqua della doccia scorrere.
    Voleva bussare... perché voleva scusarsi subito, non voleva che lei pensasse che lui l'avesse derisa, non voleva che si sentisse più umiliata di quello che già era stata, ma, soprattutto, voleva stringerla tra le sue braccia e baciarle la testa, sussurrandole parole dolci.
    Ma non poteva.
    Motivo fondamentale che lo portava a fare casino con gli amici la maggior parte del tempo.
    Emmett non era abituato ad avere sotto gli occhi l'oggetto dei suoi desideri e contemporaneamente comportarsi come una bestia.
    Era veramente un bel ragazzo: alto, muscoloso ed atletico, con un fisico scolpito da anni di pesistica e football, lucidi capelli neri, occhi cerulei e limpidi ed un sorriso tenerissimo contornato da delle innocentissime fossette.
    Grandi mani e grandi braccia dentro le quali ogni ragazza avrebbe voluto perdersi.
    Nessuna gli aveva mai detto di no: Emmett era un gigante sexy e buono.
    Molto buono.
    Ed ora stava male; perché, per la prima volta, qualcuna lo aveva rifiutato, senza offrire un motivo che lui ritenesse valido.
    Lei non gli aveva mai detto cose tipo 'non sei il mio tipo ', ' mi piacciono biondi ', ' mi piacciono stronzi ', ' mi piacciono algidi quanto me '.
    Niente di tutto questo.
    L'unica scusa che lei era stata in grado di offrire era riguardo il matrimonio tra i loro genitori ed il fatto che ora portassero tutti lo stesso cognome, come dei veri fratelli.
    Gli aveva detto che non gli piaceva? No.
    Gli aveva detto che lo trovasse antipatico? No.
    Allora... anche lei provava qualcosa per lui? A questa domanda, Emmett non sapeva darsi una risposta certa, ma proprio per questo non aveva ancora abbandonato la speranza.
    Emmett rientrò nella sua stanza e spense lo stereo.
    Ue, alùra!” protestò Demetrio, pronto a continuare.
    Lo sguardo truce di Emmett, tuttavia, gli fece subito cambiare idea.
    Scopa, sacco della spazzatura e Mocio, nel giro di mezz'ora i tre, sorprendentemente, riuscirono a riportare la stanza al suo stato iniziale.
    Finite le pulizie, Felice e Demetrio si buttarono nuovamente, come due sacchi di patate, sui puff, ma Emmett aveva altri piani.
    No,” rise “voi non avete capito: SMAMMARE!” accentuò il concetto con un chiaro gesto della mano.
    I due grugnirono ma afferrarono il messaggio, decidendosi ad abbandonare il campo.
    Ad ogni modo pensaci, Emmett” disse Felice, sulla porta.
    Mh?”
    “Alla mia proposta... abbiamo una bella squadra di rugby da queste parti” rispose, dandogli una potente pacca sulla spalla, che Emmett contraccambiò sovrappensiero.
    Beh... ci penserò, dai. A domani, ragazzi”
    Te saludii, Emmett”
    Bèla” risposero e, in un attimo, furono fuori dal loft.
    Improvvisamente, la casa era immersa nel silenzio e, per quanto lui desiderasse scusarsi con Rosalie, immaginando che ora fosse tornata a studiare, la lasciò stare e prese anche lui i suoi libri.
    Qualche ora più tardi, Jasper non era ancora tornato dalla biblioteca, ma Emmett era ignaro del fatto che lui non fosse neanche in casa.
    Sapeva che i gemelli, soprattutto Rosalie, andavano pazzi per il sushi e si diresse verso il mobile all'ingresso, dove tenevano il telefono e le rubriche.
    Tirò fuori il bigliettino del loro solito sushi bar ed ordinò vari menu per tutti e tre.
    Quando il ragazzo delle consegne suonò al citofono, Rosalie era già in cucina, pronta a mettersi ai fornelli.
    Lui, senza dirle niente, scese a prendere l'ordinazione, cogliendola totalmente di sorpresa quando riaprì la porta introducendo vaschette intere piene delle leccornie che lei più adorava.
    Emmett le appoggiò sulla mensola, preparò la tavola per tre sotto gli occhi increduli di lei e, infine, le estrasse la sedia, invitandola ad accomodarsi.
    Mi dispiace, Rose... Lo so che sono un animale”
    Esatto Emmett, sei uno scimmione” disse lei, interrompendo l'incantesimo, tutto d'un tratto, prendendo la sedia dalle mani di lui e sedendosi senza tante cerimonie.
    Emmett deglutì, si schiarì la voce e chiamò “Jazz!”
    Jasper è uscito”
    Lui aggrottò la fronte “Quando?”
    Quando tu insieme ai tuoi amici Gorilla e Scimpanzè eravate troppo occupati a saltare da una liana all'altra” rispose lei, senza neanche degnarlo di uno sguardo, occupandosi con le bacchette e la salsa wasabi.
    Chiaro...” annuì lui, sedendosi e cominciando a servirsi.
    Rosalie passava i suoi springroll sopra al wasabi come patatine sul ketchup ed Emmett la osservava incuriosito.
    Non so come fai a mandare giù quella roba”
    Sai, riesco a mandare giù anche di peggio, per esempio te
    Ok, ho capito” rispose Emmett parlando tra sé e sé, tirando un sospiro di rassegnazione e cercando, inutilmente, di concentrarsi solo sulla cena.
    Quando Rosalie ebbe finito, si alzò dal tavolo, ripose il piatto e bicchiere nella lavastoviglie e sparì in camera sua, per riapparire pochi secondi più tardi.
    Quando rientrò in cucina, posò sul tavolo delle banconote.
    Ecco: questi sono per la parte mia e di Jazz, poi me li ridarà lu-”
    Emmett si alzò bruscamente dal tavolo, il suo volto una maschera di imbarazzo e confusione.
    Rosalie...” la guardò sconcertato.
    Non bastano?” fece per tirare fuori altri soldi, ma lui la fermò.
    Volevo scusarmi per come mi sono comportato oggi. So che faccio casino tutti i giorni e che non basterebbe offrirvi tutte le cene del mondo, ma...” scosse la testa, in cerca di parole migliori, più efficaci.
    Poggiò entrambe le mani sul tavolo, spostando in avanti il suo peso, tenendo la testa bassa.
    Mi dispiace Rose. Per tutto. Perché non sono come tu vorresti. Non è un bel momento per me; sto cercando di fare del mio meglio, ma riesco solo a fare del mio peggio... Probabilmente ho sbagliato a dividere il loft con voi...” alzò la testa di nuovo, per guardarla “Con te. Riprenditi quei soldi” disse guardando altrove “e chiedi scusa a Jasper da parte mia. Buonanotte”
    Rosalie non avrebbe voluto ascoltare quelle parole e, ora più che mai, sapeva che qualcosa doveva cambiare.

    A/N:
    Heylà Eddie, sempre il solito cavaliere eh? Non ti smentisci mai ;)
    Tenere insieme racconti per tutte le coppie è una faticaccia. Non l'avevo previsto perché, quando ho immaginato questa storia ho pensato alle vicende di Edward/Bella e a mettere in mezzo anche gli altri, ma perché il modo in cui io vedevo i membri della famiglia Cullen umanizzati a modo mio era... esilarante.
    Lo ideai agli inizi dei miei approcci con le fanfictions, quindi di storie AH non ne avevo ancora lette.
    Non vedo l'ora di arrivare a descrivere la prima parte che ideai di questa “fantasia” che nacque per puro caso.
    Non so ancora come farò ad inserirla in mezzo al racconto ma... spero bene.
    Devo dire che questo è il primo capitolo che ho scritto in mesi. Tutti i capitoli precedenti, come vi avevo già detto, li ho scritti mesi fa e mi sono presa il mio tempo per correggerli, guardandoli con più distacco e riuscendo ad essere più autocritica.
    Questo è stato scritto e corretto in meno tempo e temo che possa contenere più errori o che possa essermi allontanata dallo stile originale che avevo intrapreso.
    Beh, se il cambiamento si rivelasse in una mia “maturazione”, che ben venga!
    Spero di riuscire ad ultimare presto anche il nuovo capitolo di Erase/Rewind, l'altra fic in italiano.
    Penso di tornare ad aggiornare anche la mia fic in inglese. Ho visto che qualcuno l'ha aggiunta alle sue preferite su una delle community nelle quali è pubblicata... Finalmente è piaciuta a qualcuno!
    Visto che siamo in tema di 'lingue'... io non sono milanese: spero di non aver fatto un uso improprio dei termini, perché i nostri Felice e Demetrio amano parlare in dialetto!
    Fate i buoni (come dice un certo spot) e commentate dolcemente :)